Page 11 - La Ringhiera
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Perchè la "ringhiera"                                                             l’avesse fatto la sua donna, il brasato cucinato dalla’vicina - il gustoso
Alla ringhiera, a questo modo di vita che caratterizza il momento di              odore si diffondeva per lo spazio aperto sulla "ringhiera" - intravisto,
transizione tra due tipi di società fino all’assorbimento della più vecchia,      sbirciando, nella cucina tappezzata di immagini e di cartoline-ricordo.
e più debole, da parte della più forte, i milanesi sono sempre stati              Di questo e di altro, avremmo potuto parlare, e per noi le nostre foto,
sentimentalmente legati; e se è vero, come prima abbiamo accennato,               se fossimo andati "alla ringhiera" e non fosse, come invece è
che non c’è stato un Goldoni a dare universalità poetica e storica al             avvenuto, la ringhiera venuta a noi.
fenomeno, è altrettanto vero che cento e più voci, forse più che per
                                                                                  Se cioè fossimo anche noi partiti con l’intento di ricostruire o fermare
qualunque altra città italiana, si sono levate per fissare prima e                un’atmosfera perduta, o che va perdendosi, saremmo senz’altro
recuperare poi un’atmosfera che non si voleva andasse perduta. E a                rimasti invischiati nelle pieghe della nostalgia.
Emilio De Marchi, l’unico forse, noto a livello nazionale, si sono
aggiunti nel tempo altri minori o meno, come - tanto per citarne solo             Ma così non è stato: e da una raccolta di oltre duemila negativi
alcuni e alla rinfusa - Cima e Calzini, Gadda Conti e Bascapè,                    scattati nell’arco di otto anni in ogni angolo di Milano, vecchia o nuova,
Branduani e Corio, Romussi e Benvenuto, Barigazzi e Lorenzi. Le loro              la "ringhiera" ci si è presentata, ora in modo evidente, ora solo dietro le
opere portano titoli come "Milano che scompare", "Milano fin de siècle", "La      quinte, a suggerirci questo itinerario-testimonianza del nostro amore
Milano dei Navigli ) ," Itinerari della nostalgia", "C’era una                    per la Milano attuale; un amore senza nostalgia, dunque, ma con un
volta Milano" ,"Milano in ombra","Milano che sfugge", "Milano                     urgente bisogno di chiarezza.
com’era e qual'é,"Le osterie di Milano", "Milano, un secolo".
Predomina pressoché ovunque, nei contenuti oltre che nei titoli, una              Perchè la ringhiera che è venuta a noi è muta, chiusa in un silenzio
vena decisamente nostalgica ed in questo contesto parrebbe collocarsi             precomatoso, quasi a rifiutare le contaminazioni odierne ed a ribadire
anche questo nostro documento.                                                    la volontà di vivere, se ancora deve e può, con i suoi veri abitanti,
E sarebbe facile pensarlo: innanzi tutto il titolo, così scoperto, così           inquilini e artigiani.
evocativo...............                                                          E se deve morire, ciò deve avvenire non per subdolo snaturamento,ma
                                                                                  per il consapevole esodo dei vecchi abitanti, già disillusi da una
........di vecchi seduti sulle sedie di paglia, davanti alla propria abitazione,  legge sulla restaurazione dei vecchi stabili che ingenuamente avevano
a fumare il sigaro dopocena e a commentare con i vicini, con cui                  pensato che fosse stata promulgata a loro favore. Ad essi non si può
dividevano il ballatoio, i fatti del giorno, spesso bruscamente                   negare la logica aspirazione ad un ambiente più salubre; ma
interrotti dalle liti delle mogli o di altri coinquilini per una precedenza       questa aspirazione nasconde per costoro un trabocchetto, un rischio:
non rispettata nell’uso dei servizi comuni; di pettegolezzi tra piano e           quello di offrire sull’altare dell’equivoco "libertà-privacy" la loro
piano e di schiamazzi di ragazzi che giocavano in corte, disturbando              nuova alienante solitudine.
con il loro vociare... il lavoro del fabbro o del falegname, sì che la            Un rimedio però c’è e senz’altro lo conoscono questi nuovi emigranti,
portiera doveva intervenire, aggiungendo rumore a rumore, solo per                e se non lo conoscono dovranno impararlo per non veder accrescere
potersi illudere di essere in grado di controllare la situazione;                 la propria vulnerabilità. Consiste nel portare al Gallaratese o al
                                                                                  Sant’Ambrogio, al Feltre o a Gratosoglio, a Cinisello o a Vialba, o in
di quell’atmosfera di chiusa globalità, per cui ogni gioia ed ogni dolore         qualunque altro quartiere, uno spirito comunitario che magari sia
era condiviso e l’uomo che rincasava dal lavoro pregustava, come se               in grado di ritrovare 1 confini stessi della ringhiera.
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